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Mal di schiena

In Italia, sono davvero tante le persone che soffrono di mal di schiena. Si ha infatti una stima di oltre 15 milioni di individui. Per tale motivo, detto disturbo risulta la prima causa di assenteismo dal lavoro; pare tuttavia che solo il 50% di chi lamenta questo disturbo si rivolge al medico.
Ma vediamo perchè il mal di schiena risulta una delle patologie più diffuse?
La ragione risiede nel fatto che il tratto lombare è un tratto “cerniera”, ovvero una parte che usiamo tantissimo in ogni movimento: sia di flessione in avanti che di estensione verso indietro; in flessione laterale, in torsione a destra e a sinistra. Anche quando altre parti del corpo non siano più in grado di compiere i dovuti movimenti, (ad esempio il collo per via di un torcicollo) si ricorre alla rotazione del tratto lombare per raggiungere l'obiettivo, ad esempio guardarsi alle spalle, fare retromarcia in auto, ecc.  Per piegarci in avanti a raccogliere un oggetto quotidianamente, quando si sta seduti (automobile, divano, sedie), spesso lo si fa in modo scorretto, mettendo il tratto lombare in inversione di curva, favorendo in questo modo discopatie, protrusioni, ernie del disco. Quali possono essere le cause del mal di schiena?........CONTINUA A LEGGERE.
Il mal di schiena si manifesta spesso quale sintomo di altri disturbi o traumi. Solo in alcuni rari casi, invece, è riconducibile a lesioni o malattie gravi delle ossa  (parliamo in questa seconda ipotesi di patologie importanti quali artosi, scoliosi, dismetrie degli arti inferiori,  tumori ossei ecc.).Il comune mal di schiena, quindi, può avere varie origini. Può ad esempio derivare da disturbi quali le calcolosi partendo dagli organi coinvolti e irradiandosi alla schiena, possono dare l’illusione che si abbia a che fare con un problema alla colonna vertebrale. Da non sottovalutare le malocclusioni dentali. Quando si ha un dolore alle articolazioni della bocca, ci si accorge di masticare male – ad esempio, solo da una parte – o si avvertono “rumori” mandibolari, è opportuno ricorrere a una visita odontoiatrica perché tali problemi, se non risolti, possono ripercuotersi sulla colonna vertebrale, determinando squilibri muscolari e, quindi, dolori. Nel caso di cadute o quando si subiscono i cosiddetti “colpi di frusta” a seguito di incidenti automobilistici, la muscolatura vertebrale si irrigidisce per meglio proteggere il tratto di colonna che ha subito l’insulto. Questa contrattura muscolare può durare a lungo o trasformarsi in dolore cronico se il trauma non è stato curato adeguatamente. Va tenuto presente, che il dolore può essere sia localizzato nella zona interessata dal trauma che in altre zone lontane da quella colpita.
Mal di schiena come disturbo a sé
Il mal di schiena, per il quale il medico non abbia riscontrato altre cause, può essere ricondotto a tre ambiti:
1.    Meccanico/funzionale.
In questo caso, ci si riferisce soprattutto alla discopatia, che è un prolasso o un’ernia di un disco intervertebrale. I dischi, formati da un “cercine” esterno duro che racchiude un cuscinetto fibroso, di consistenza acquosa-gelatinosa, sono inseriti tra una vertebra e l’altra. Il loro nucleo centrale – per vari motivi, ad esempio, traumi – può schiacciarsi. Quando il disco è compresso tende a uscire dalla propria sede, riducendo il “gioco” tra una vertebra e l’altra e sollecitando in modo anormale altre strutture e, specialmente, i nervi. L’ernia viene definita “contenuta” se presenta solo un iniziale cedimento dei legamenti, “protrusa” quando, pur avendo danneggiato i legamenti, il disco non è uscito dalla sua sede. “Espulsa”, quando il disco non si trova più tra le due vertebre. L’ernia discale è più frequente a livello lombare e causa l’irritazione dei nervi che fuoriescono in quella zona come quello sciatico che colpisce le gambe.
2.    Posturale.
Si tratta di comportamenti o di posizioni non corrette, spesso causate da sedie, poltrone, letti troppo morbidi, abitudini sbagliate, come restare troppo tempo nella stessa postura (seduti o in posizione eretta), o condizionate dalla propria attività di lavoro, o movimenti scorretti, ad esempio sollevare pesi in modo sbagliato, ecc.
3.    Psicologico.
La schiena è una delle parti del corpo più interessate da disturbi algici (dolori), associati sia a fattori psicologici che a condizioni fisiche. Se il disturbo fisico è assente, la diagnosi del dolore deve essere associata ad agenti stressanti di tipo psico-sociale. A volte, tale diagnosi è convalidata dalla conferma in senso figurato dei sintomi (detti “di conversione”) da parte dei pazienti.  
Durata e localizzazione del dolore
Mal di schiena acuto: è il tipo di disturbo che dura al massimo 4-6 settimane. Il 70 % dei pazienti entro due settimane supera il dolore. Un attacco di mal di schiena acuto non necessita di particolari indagini da parte del medico, a meno che non vi sia una o più delle seguenti variabili che possono far propendere il medico verso la richiesta di ulteriori accertamenti:
  • età superiore ai 50 anni
  • presenza di dolore anche a riposo
  • precedenti tumori
  • febbre alta, superiore ai 38° per oltre due giorni (sospetta infezione)
  • deficit neuromotori (impossibilità a camminare, compiere movimenti o insensibilità)
  • cadute o altri traumi
  • abuso d’alcool o droga
  • sospetta spondilite anchilosante
Mal di schiena cronico: In questo caso, il disturbo può protrarsi oltre le 6 settimane. Il medico, allora, può ricorrere a indagini più sofisticate come la radiografia della colonna in in piedi per verificare la curva della spina dorsale; la TAC (tomografia assiale computerizzata) che fotografa anche i più millimetrici spostamenti delle vertebre; la risonanza magnetica nucleare, ancor più precisa della TAC e meno dannosa, anche se decisamente più costosa; l’elettromiografia, che attraverso elettrodi ad ago inseriti nella pelle delle mani e dei piedi, consente di valutare la funzionalità e l’integrità dei nervi che escono dal midollo spinale. Potrebbero anche venire richiesti esami del sangue se si pensa di trovarsi di fronte a un processo infiammatorio grave come nel caso di spondilite anchilosante. Nel caso di disturbi posturali, evidentemente è necessario intervenire sullo stile di vita, sulle condizioni di lavoro, proponendo attività fisica mirata ed evitando abitudini eccessivamente sedentarie.
Quali sono le terapie tradizionali:

Farmacologia: Contro il mal di schiena esistono numerosi farmaci, efficaci ma spesso tossici. Quindi, occorre che vengano prescritti sotto la supervisione del medico curante che ben conosce il paziente. Esistono anche farmaci antinfiammatori (paracetamolo, acido acetilsalicilico, indometacina, cortisonici) che possono avere però effetti collaterali a danno della mucosa dello stomaco. Si può, poi, ricorrere anche a farmaci “miorilassanti” che agiscono sulla muscolatura, ma possono indurre sonnolenza.
Mezzi tecnici: Per combattere il mal di schiena si può far uso anche di apparecchi come il laser a raggi infrarossi, utile per i dolori vertebrali e le sciatalgie; la radarterapia, che utilizza onde elettromagnetiche nei casi in cui il dolore sia causato dai muscoli; i TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator) apparecchi a corrente alternata da applicare localmente alle zone doloranti, le infiltrazioni con miscela di ossigeno e ozono per via intramuscolare o percutanea in sede intradorsale.
Attività riabilitative: La fisioterapia e le trazioni vertebrali sono utili per l’ernia al disco e, naturalmente, controindicate in caso di fratture o di osteoporosi. Servono ad allungare i muscoli contratti diminuendo lo schiacciamento dei dischi sulle terminazioni nervose. Esistono anche numerose altre tecniche di movimento, allungamento e decontrazione muscolare (chinesiterapia,  massaggio connettivale, ecc.)


Consigli pratici: Nei casi non complicati - che in genere sono la maggioranza – quando si tratta di mal di schiena acuto, che non si irradia sotto il ginocchio, non sono necessarie indagini radiologiche. Qui di seguito, alcuni consigli utili a chi soffre di questo disturbo.

1.    Evitare l’eccessivo riposo a letto: secondo la maggioranza dei chirurghi ortopedici stare troppo a riposo può essere controproducente. Si dice che per ogni settimana di riposo a letto ne occorrano almeno due di riabilitazione.

2.    Freddo, caldo o tutte e due le cose insieme: nel caso di mal di schiena in forma acuta si suggerisce indifferentemente il freddo o il caldo, o addirittura entrambe le soluzioni alternate. Il freddo, infatti, riduce il gonfiore e la tensione dei muscoli del dorso (una borsa del ghiaccio sul punto dolente). Il caldo, invece, aiuta a ridurre gli spasmi (un panno morbido inzuppato in acqua calda sulla parte dolente della schiena, con l’aiuto eventuale di un termoforo).

3.    Esercizi di stiramento: per interrompere lo spasmo si può ricorrere anche a movimenti di stiramento: per la zona lombare può essere consigliabile sollevare con molta lentezza le ginocchia dal letto, portandole verso il petto, premendo un po’ su di esse fino a che non si sente che i muscoli si tendono e ripetere una decina di volte l’esercizio.

4.    Dormire con il mal di schiena
Quando si ha il mal di schiena anche dormire può essere un problema. Prima di tutto, è necessario che il letto non si infossi. Per evitare l’inconveniente va inserita un’asse sotto il materasso. Visto che non è possibile dormire a pancia in giù, la posizione migliore è quella definita “a esse pigra” con un cuscino sotto la testa e la nuca, con la schiena relativamente piatta sul letto e un altro cuscino sotto le ginocchia flesse. Tenendo le ginocchia diritte, infatti, i tendini si stirano e creano ulteriore tensione nella zona lombare. Altra posizione consigliabile è quella cosiddetta “fetale”, cioè dormire su un fianco mettendo tra le ginocchia un cuscino che impedisca alla gamba di sopra di scivolare in avanti e far ruotare l’anca, provocando tensione alla schiena.

5.    Rimedi antinfiammatori: per il mal di schiena con infiammazione intorno alla zona dolente può essere utile assumere l’aspirina o, farmaci antidolorifici, se si decide di assumerne d’accordo col proprio medico generico, devono essere presi a intervalli regolari, non al bisogno.

6.    Il Tai chi: in ultimo, può essere ricordata l’antica disciplina del “Tai chi”, adatta a persone di ogni età, basata su movimenti lenti e fluidi che rappresenta un eccellente sistema di rilassamento e aiuta i muscoli della schiena, favorendo l’armonia interiore del corpo.

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